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  La letteratura del Barocco  
 
 
 
 
 

Giovan Battista Marino     Alessandro Tassoni     Metastasio     William Shakespeare    

Le idee e le visioni del mondo
All'opposto dell'era rinascimentale, il barocco scopre nel disegno ordinato della natura l'anomalia, l'eccezione, e su di essa concentra la sua attenzione. Non stupisce che, l'arte figurativa, preferisca alla riproduzione degli oggetti la finzione: le chiese barocche presentano volte affrescate in modo da suscitare la sensazione di uno spazio verticale potenzialmente infinito, che si identifica con il cielo. Dall'evidenza visiva dipende la dimostrazione della fondatezza delle scoperte celesti di Galilei. Come il cielo di Galilei, ogni aspetto della vita umana è sottoposto all'esame della vista e l'occhio del pittore barocco, come quello dello scienziato e del poeta, indaga zone del reale mai prima osservate e riprodotte. Soltanto il simbolo pare adatto a spiegare fenomeni sfuggenti; soltanto i collegamenti forniti dalla metafora a dall'allegoria permettono all'artista e al letterato di intuire ciò che i sensi e la ragione non sono più in grado di decifrare con sicurezza. La riflessione critica, nata dal contrasto tra sostenitori della classicità e difensori del primato della modernità, costringe lo scrittore barocco a riconoscere il collegamento tra gli strumenti espressivi impiegati e la concezione del mondo. Ne deriva la necessità di adeguare la tecnica della scrittura alla concezione del mondo che lo scrittore scopre, esprime e propone al lettore. Nel barocco, troviamo l'intrecciarsi strettissimo di razionalità e di fantasia, di riflessione e di creazione, di astrazione e di concretezza.



 
   
 
 

La trasformazione della poesia: la lirica e il poema barocco
L'Italia è la prima a proporre in letteratura i primi esempi dell'innovazione barocca, che trova nella poesia la sua espressione più piena e caratteristica. Se il Manierismo aveva rappresentato l'inizio dello sgretolamento di un sistema di regole non più giustificato dall'esperienza di vita e dagli orientamenti profondi degli scrittori, il Barocco letterario nasce e si definisce come consapevole e volontaria rottura con quegli ideali di equilibrio e di composizione delle tensioni che la realtà generale del mondo rende sempre meno credibili e praticabili. Ciò che il polemista barocco non intende fare, per colpire il lettore con la spregiudicatezza dei modi, è non rispettare le regole del buongusto. I maggiori esponenti del poema barocco furono Francesco Bracciolini, Girolamo Graziani, Alessandro Tassoni e Giovan Battista Marino. Nel giustificare le proprie prese di posizione, Marino porta spesso l'argomento della svogliatezza dei lettori che li allontana dai testi tradizionali e li spinge ad acquistare invece le sue opere. Parlando dell'ossequio alle "regole" in una lettera inviata al poeta Girolamo Preti, Marino non si limita a negare che le regole abbiano validità eterna ma sottrae il giudizio sulla validità dell'opera ai critici per affidarlo ai lettori. La spregiudicatezza con cui Giovan Battista Marino persegue i suoi scopi gli assicura quel successo di pubblico che gli apre la strada alle corti più prestigiose e fa di lui il punto di riferimento obbligato di tutta l'ampia e variegata produzione poetica del secolo. Alla metafora, Tesauro, attribuisce una fondamentale funzione conoscitiva che pone questa figura retorica al centro dell'esperienza della poesia. La ricerca di una emozione attraverso un gioco intellettuale scoperto e compiaciuto è lo scopo che la poesia barocca persegue. I canzonieri barocchi non si presentano più come raccolte organiche di componimenti ma come una collezione di frammenti su cui l'intelligenza è chiamata ad appuntarsi in una ripetizione senza fine di occasioni di meraviglia e di emozione di fronte alla varietà del reale. La costruzione tipica del sonetto marinista vede lo sviluppo una incalzante serie di immagini suggerita dalla metafora iniziale di una serie di concetti che si conclude con una metafora di origine più ampio che serve a ribadire la condizione di sorpresa che ha dato avvio al componimento.

L'Accademia
Le accademie erano piccole corti dotate di un loro cerimoniale, come organizzazioni che assicurano all'intellettuale il conforto di appartenere a un piccolo gruppo di pari, solidali e compatti per garantirsi a vicenda onore e reputazione spesso negati dalla realtà esterna. Nelle accademie i letterati trovano un luogo neutrale di confronto di idee e di comunicazione dei risultati delle loro attività e la circolazione delle idee resta limitata nel loro ambito

La poesia classicista
Apertamente antimarinista, risulta fortemente condizionata dalla novità sostanziale della situazione. L'esistenza di un partito moderato all'interno della poesia del seicento permise di evitare una frattura radicale tra il mondo della scienza e quello della letteratura, il che permetterà un riavvicinamento caratteristico del 1600 tra scienza e letteratura. La poesia classicista del 1600 rappresenta una variante dell'esperienza barocca più che una realtà opposta a questa.

Letteratura drammatica, teatro e spettacolo
La teatralità è forse la dimensione che meglio collega tra loro le forme artistiche, le espressioni della comunicazione culturale e del comportamento sociale del secolo barocco. La metafora del teatro del mondo, luogo comune dei moralisti del secolo, allude alla precarietà della vita di ognuno. La straordinaria fioritura di capolavori teatrali nella letteratura inglese, spagnola e francese non trova che un pallido corrispettivo nella nostra produzione letteraria. Grandi esponenti del teatro barocco furono William Shakespeare, Calderòn de la Barca, Moliere,. La letteratura italiana contribuisce, nel secolo barocco, alla nascita della Commedia dell'Arte e del melodramma.

La tragedia e la commedia regolare
La tematica della tragedia vede la prevalenza dei contrasti tra sentimento e onore, tra amore e ambizione, tra affetti personali e ragion di Stato che sono tipici del Barocco. Letterariamente dignitose sono le opere che nascono all'interno dei collegi gesuitici a scopo educativo ed edificante. Incentrate intorno a una storia esemplare di vita religiosa, hanno una diffusione europea.

La Commedia dell'Arte
La fondazione della prima compagnia di attori professionisti abili avvenne nel 1545. L'abilità è assicurata da un tirocinio che impegna l'attore sin dalla tenera età e copre tutte le necessità organizzative e operative della compagnia. L'attore più abile è quello che con maggior prontezza sa adattare alla situazione il tassello mancante, sa improvvisare. I materiali provengono dalla tradizione della commedia rinascimentale, presentano l'intramontabile modello dello sviluppo, della complicazione progressiva delle peripezie dei personaggi che si concludono con un lieto fine. Le parti coincidono con gli eterni tipi del mondo teatrale, dal vecchio babbeo al giovane innamorato, dal servo astuto al giovane pedante, il finto tonto, il vecchio avaro, il soldato spaccone. Dal rimodernamento di questi tipi nascono le maschere della commedia dell'arte come il dottor Balanzone, Pantalon de' bisognosi, Capitan Spaventa, Arlecchino.

Il melodramma
È destinato a una rapida evoluzione. In esso confluiscono elementi musicali, letterari e teatrali. La scelta che privilegia la voce umana si fonda sul desiderio di portare la loro arte al grado di pienezza espressiva raggiunto dalla poesia lirica di Tasso nella resa del sentimento. Parola e musica cooperano per raggiungere quella pienezza espressiva del sentimento che la parola poetica suggerisce e la suggestione della musica completa sul piano della sensazione. Nato per un pubblico di palazzo raffinato, il melodramma incontrò presto il favore di un largo pubblico. Gia a metà secolo il genere accoglie contenuti comici ed eroici e presenta la tendenza ad organizzarsi secondo intrecci complessi.

La prosa d'invenzione
La novella non conosce nel 1600 novità di rilievo che le permettano di uscire dalla situazione di stallo in cui è entrata a metà del 1500. Alla ripetizione del modulo boccaccesco non corrisponde più la capacità o la volontà di raggiungere quell'equilibrio tra cornice e sequenze narrative che aveva caratterizzato il modello. Né la novella conosce quel processo di eversione e rifondazione che il Barocco imprime ad altri generi.



 
   
 
 
 

Lontananza consolata
Vita mia, di te privo,
sai tu com'io son vivo?
Poiché mi manca il vero
ti formo col pensiero
e ti parlo e t'adoro
e mirando l'imagine non moro.

 

L'Adone