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  La Scienza nel Barocco  
 
 
 
 
 

Galileo Galilei       Isaac Newton      

La prosa scientifica
Mentre la scienza ufficiale continua ad affidare l'esposizione dei suoi contenuti alle forme tradizionali del trattato, Galileo Galilei, con il Dialogo sopra i due massimi estremi del mondo, propone una radicale innovazione delle forme della trattazione scientifica. Poiché l'affermazione della Scienza Nuova comporta un radicale cambiamento di mentalità e per raggiungere questa meta occorre "cambiare il cervello", lo scienziato è obbligato a fare appello a tutte le sue conoscenze e alle sue abilità di uomo per persuadere e convincere gli altri uomini con la forza del ragionamento. La scelta del volgare è coerente con le finalità e le premesse di base della ricerca galileiana aperta al contributo di tutti purché qualificati e disposti a investigare nella nuova realtà che si apre ai loro sensi.



 
   
 
 

La scuola Galileiana
All'esempio di Galilei si rifarà nel corso del secolo una serie di autori (come padre Benedetto Castelli, Lorenzo Magalotti e Francesco Redi) che coltivarono efficacemente sia gli studi letterari sia la ricerca scientifica, prudentemente mantenuta in ambito specialistico. L'abitudine all'investigazione comporta nelle loro opere un'attenzione particolare alla concretezza dei fenomeni e uno scrupolo di chiarezza espositiva che soddisfano quelle esigenze di ordine, razionalità e obiettività che il 1700 farà prevalere anche in campo letterario.



 
   
 
 
 

Astronomia